venerdì 18 aprile 2008

A Break and a Brick in the Wall

Ciao.
Prima di tutto vorrei ringraziare coloro che, in questa settimana, hanno commentato. Spero non vi siate sentiti in obbligo dal “contatore” nel messaggio personale, non era fatto per questo, ma era perché le persone “giuste” (non che voi siate sbagliati) commentassero. Per questo, un punto in più a voi che avete commentato.
E ora vorrei rispondere a ciascuno di voi.
Prima di tutto vorrei cominciare con mio cugino: non so se essere contento di essere paragonato ad uno di quei filosofi di cui stai leggendo “2000 dialoghi”; in ogni caso, lo prendo come un complimento. Per quanto riguarda i termini poco ellenici: il termine “spara” serviva principalmente a far calare l'attenzione, già troppo alta per il racconto di Icaro, in modo che si potesse di nuovo innalzare (anche a livelli superiori) con la spiegazione successiva, e inoltre a rendere più “terra-terra” tutto il dialogo, per distaccarsi dal famoso stile filosofico di cui abbiamo accennato già prima. “Delusion”, invece, è proprio il fulcro di tutto. Ovvio che non sia una parola “ellenica” (per chi non l'avesse ancora capito, è inglese XD), ma tutto nasce da lì, o meglio dal suo significato. Con quella frase intendevo far notare i vari legami che l'Illusione ha con il concetto di Delusione: è ovviamente un legame linguistico, che può notare qualcuno che conosce entrambe le lingue, ma che secondo me riassume tutto il concetto che volevo esprimere con il dialogo. Per concludere, non sentirti in imbarazzo per nessunissima ragione: c'è chi lo scrive con i paroloni, c'è chi “parla come mangia”. Sono sempre interventi che vale la pena di ascoltare. Anzi, a volte quelli più semplici sono altrettanto interessanti e significativi, rispetto a quelli con i paroloni.
Filippo... Non smetti mai di sorprendermi. Anche quando parli di concetti filosofici et similia continui ad usare la logica... Non credo sia un male, ma credo che così facendo tendi a legare troppo il mondo dei sentimenti e delle emozioni con il mondo della logica e della matematica... Poi possiamo discutere quanto vuoi del fatto che le emozioni e i sentimenti non siano altro che impulsi nervosi inviati dal cervello alle nostre cellule cerebrali ecc ecc... Ma non mi sembra questo il momento di parlare di queste cose. In ogni caso vorrei fare una precisazione per quanto riguarda, almeno, il mio caso: hai detto che (testuali parole) “maggiore l'ascesa, più dura la caduta, ma un momento sulla vetta, un secondo d'eternità, può dilatarsi per la sua sola potenza creativa, per le sensazioni che suscita!”. Sono d'accordo su una parte, un po' meno sull'altra... Ovvero: sono d'accordo sul fatto che il momento sulla vetta sia quello maggiormente significativo, ma il problema sarebbe quello di arrivarci, sempre che sia possibile, a questa vetta. Per quanto ho passato, tranne in rarissimi casi, l'Illusione non basta. E quello che è peggio è sapere che, arrivato vicinissimo alla vetta, ma non abbastanza in alto per godermi il panorama, l'Illusione crea in te la Delusione, che ti fa franare. Perché? È scritto proprio lì, nel dialogo: «Ho provato a saltare, a farmi notare. Ma rimanevo ancorato al suolo. La mia voce era senza volume. Non vedevo che le spalle della gente, impegnata in altro». Se non fosse ancora chiaro, quello che intendevo “ottenere” è un po' di approvazione, di appoggio: e se mi sono stati dati io, giuro, non l'ho notato, e mi dispiace. Quando mi hai chiesto su msn “commenti a che?” e io ti ho risposto “il blog... una sorta di provocazione” era esattamente ciò che voleva essere il dialogo. E a questo punto mi si potrebbe chiedere: perché l'hai fatto? E a domanda rispondo: perché ero stufo di tenermi tutto dentro. Credo sia anche giusto che una persona non si debba necessariamente stereotipare in una certa categoria in base ai propri interessi e alle proprie necessità. Come ho già detto a qualcuno “non sono una calcolatrice che respira”. E questo credo, e spero, di averlo dimostrato con il dialogo e averlo anche reso evidente in questo post. Mi spiace se sono andato un po' fuori argomento, ma ci tenevo davvero a dire queste cose. E non prenderlo come un attacco personale nei tuoi confronti, perché non lo è assolutamente. Ho solo approfittato dell'occasione e mi sono lasciato prendere la mano.
E ce ne sarebbero altre... Molte altre di cose che vorrei dire. Ma non posso dirle perché, oltre che perdere il rispetto delle persone direttamente interessate, perderei anche quello di gente che non ha nulla a che fare. E ciò farebbe male un po' a tutti e il male non è assolutamente ciò che vorrei ottenere. Ciò che voglio è un cambiamento, in qualsiasi direzione, anche minimo. Purché esso ci sia. Ciò che precedentemente mi ha trattenuto dal fare una cosa così diretta è il fatto che credo che certe cose debbano accadere spontaneamente e non perché vengono chieste. Tutto qui. Per ora, almeno.
In conclusione, spero di aver risolto, più o meno, le perplessità create o aver chiarito in termini più alla portata di tutti concetti che, probabilmente, non erano ancora molto chiari nemmeno a me stesso. Comunque sono sempre aperto al dialogo, nel caso in cui qualcuno avesse bisogno di chiarire una qualsiasi situazione. Tradotto: SONO QUI.
Ciao e grazie ancora!

domenica 13 aprile 2008

Dialogo della Coscienza: Icaro senza ali

COSCIENZA: Icaro, posso farti qualche domanda sulla tua storia? So di non conoscerti e che tu non mi conosci, ma ti dispiacerebbe se ti chiedessi della tua vita?
ICARO: Non mi dispiacerebbe affatto, ma mi è permesso chiederti quale sia il motivo di questa tua curiosità?
COSCIENZA: Certamente: vorrei semplicemente capire quali sono gli errori che l'uomo compie e che lo portano all'autodistruzione. Ad esempio, cosa è successo, quale fu la causa scatenante di tutto?
ICARO: Il mio errore? Beh, volavo sul mare azzurro, una calda giornata. Mio padre, Dedalo, aveva costruito delle ali di piume e di cera, in modo che potessimo fuggire dal labirinto di Creta che lui stesso aveva costruito. Fu così che ci librammo in volo.
COSCIENZA: Ma fino a questo punto non sembra esserci nulla di strano.
ICARO: Vero, niente di strano, almeno fino a quando non cominciai a provare il gusto del volo.
COSCIENZA: Il gusto del volo?
ICARO: Sì: quando sei in volo non sei più tu, eppure sei ancora tu. È come se un essere diverso da te entrasse nel tuo corpo e condividesse con te la tua coscienza. Ma non è un parassita: vivete in simbiosi. Questo essere ti completa come tu stesso lo completi.
COSCIENZA: E questo essere? Come lo potresti chiamare?
ICARO: Non esiste un nome preciso, eppure ha tanti nomi: c'è chi lo chiama Amore, chi Amicizia; c'è chi lo chiama Gloria e chi lo chiama Gioia. C'è poi Desiderio, Sogno e Serenità. Non so chi fosse quello che mi pervase, so solo che mi portò troppo vicino al Sole. Fu così che le ali, di cera, si sciolsero. E io caddi in mare. Ma mentre cadevo, la creatura dentro di me balzò fuori. A quel punto provai Odio e Rancore verso di lei: mi aveva completato, non poteva lasciarmi. Subito dopo capii che era stato tutto inutile: era la Dannazione eterna, che provocò in me Tristezza, perché essa era inevitabile. E chiusi gli occhi. Tutto era nero. La Disperazione si fece enorme. Ebbi l'Incubo più breve e tremendo della mia vita. E il mio animo, ormai pervaso dall'Agitazione, mi abbandonò, come quella creatura che prima mi aveva completato. Il mio corpo cadde nell'acqua, e rimase senza vita.
COSCIENZA: È stato quindi questo essere a causare la tua morte? Tu non avevi alcuna colpa?
ICARO: Questo essere si è impadronito di me. Ma sono io che gliel'ho permesso. È quindi colpa sua? No. Colpa mia? Nemmeno. È colpa dell'ingenuità dell'uomo. Almeno qualcuno l'ha capito. Non è vero?
COSCIENZA: Sì, Icaro.
ICARO: Posso chiederti una cosa io, adesso?
COSCIENZA: Spara.
ICARO: Qual è stato il tuo errore più grande?
COSCIENZA: L'ho lasciato entrare anch'io quell'essere. E se n'è andato. E l'ho fatto perché non avevo ali di cera e piume. Ho provato a saltare, a farmi notare. Ma rimanevo ancorato al suolo. La mia voce era senza volume. Non vedevo che le spalle della gente, impegnata in altro. E quando Illusione uscì, non fece altro che lasciarmi solo: mi portò via tutto. Ma ora è tutto chiaro. Qualcuno l'ha capito. Delusion in inglese vuol dire Illusione. Lo conosci l'inglese, Icaro?
ICARO: No. Ma a quanto pare non sei l'unico a capire certe cose.

martedì 1 aprile 2008

Lost Quarta Stagione su Fox (Updated)

Captain's (b)Log, Data Stellare 8250.3

Dopo la parentesi-Progetto, eccomi di ritorno sulla vecchia via.
Per gli amanti di Lost che non vedono l'ora che Fox trasmetta la Quarta Stagione, sarete accontentati: lunedì andrà in onda il Primo Episodio dal titolo L'Inizio della Fine (The Beginning of the End). Per tutti coloro che desiderano rivedere gli ultimi Episodi della passata Stagione (Attraverso lo Specchio - Parte 1 e Parte 2), comunico che andranno in onda su Fox Sabato 5 Aprile alle 21.50 e Domenica 6 Aprile alle 23.05 seguiti dallo Speciale Lost: Passato, Presente e Futuro. Inoltre qui potrete vedere il video Lost in circa 8 minuti (Lost in 8:15), che riassume le passate Stagioni di Lost in davvero 8 minuti... Comunque lo consiglio in inglese, è più divertente.

 

LOST in Circa 8 Minuti

  




 

Sono stati inoltre comunicati i titoli dei primi 4 Episodi della Quarta Stagione in Italiano:

1. L'Inizio della Fine (7/4/2008)

2. Morte Accertata (14/4/2008)

3. L'Economista (21/4/2008)

4. Pessimi Affari (28/4/2008)

Con questo è tutto. Alla prossima!

Ciao!

Hasta la vista.

That's all folks!





Captain's (b)Log, Supplemento

Per chi fosse interessato, a questo link potrete vedere un trailer di Fox con alcune delle scene del Primo Episodio di Lost. Forse non interesserà a nessuno, ma non si sa mai...

Ciao!
Hasta la vista.

That's all folks!