giovedì 19 febbraio 2009

Corollari alla Legge di Murphy

Legge di Murphy: Se qualcosa può andar male, lo farà
Ovvero: Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi modi può
condurre a guasto o errore, allora prima o poi esso si verificherà.

I Corollario di Quasark
Le seguenti affermazioni sono equivalenti:
1) Se ti aspetti che qualcosa accada, quella non accadrà.
2) Se non ti aspetti che quel qualcosa accada, quello non accadrà lo stesso.
Dimostrazione:
1) → 2) : Ovvio.
2) → 1) : Sia vero che non ci si aspetta che accada qualcosa. Allora ci si aspetta che non ci si aspetta che accada qualcosa; di conseguenza, poiché ci si aspetta che ciò che non si aspetta accada, questo non accadrà. Da qui l'asserto.

I Teorema di Quasark:
L'Informatica non è una scienza esatta.
La dimostrazione si lascia per esercizio al lettore (Consiglio: sviluppare la dimostrazione "per assurdo" o "per induzione").
Osservazione: Come tale, l'Informatica non segue i postulati della logica. Valgono quindi i seguenti due Corollari.

I Corollario del Teorema:
Se un componente hardware o software malfunzionasse, potrebbe farlo senza alcun motivo.
Osservazione: Nonostante ciascun errore sia identificato con un codice alfanumerico (esadecimale), spesso uno stesso codice rappresenta più errori. Poiché l'insieme dei codici alfanumerici è un insieme numerabile, si può dimostrare che il numero di errori è un insieme con potenza maggiore del numerabile. Tuttavia tale dimostrazione trascende i fini di questo testo e sarà quindi lasciata ineseguita.

II Corollario del Teorema:
Se un errore o malfunzionamento viene corretto, entro 24 ore dal ritiro del calcolatore in oggetto dall'assistenza si presenterà un altro errore.

Lemma:
Il numero di errori/malfunzionamenti di un calcolatore standard P(c) (computer) è inversamente proporzionale al denaro del possessore di tale strumento.
Definizione: Sia P(c) un calcolatore standard (o canonico). Si definisce Nₑ l'intero che indica il numero di errori di P(c).
Corollario
: Ogni calcolatore possiede un numero di errori Nₑ > 0. È per questo che non esiste la ricchezza infinita.
Definizione: Sia P(c) un calcolatore standard. Si dice Nₑⁿ il numero di errori noti di P(c)
Teorema: La funzione f degli errori non noti tende ad infinito (f(x) = Nₑ - Nₑⁿ → +∞) per ogni x nell'insieme di definizione di f.
Dimostrazione:
Nₑ = kex.
Nₑⁿ = k∫0+∞
e-x²dx = k (√π) / 2
limD  f(x) = limD k(ex - (√π) / 2) =  +∞
CVD

lunedì 9 febbraio 2009

Karma

Patetico? Forse. Per chi ha letto l'ultimo mio post potrei essere sembrato un po' patetico, afflitto dal solito vittimismo, uno che si piange addosso. Beh, nulla di più sbagliato.
Quello che volevo dire, e che forse non si è capito bene, è che riconosco e ho sempre riconosciuto l'ipocrisia di certe persone. E ho sempre fatto finta di niente, o almeno ci ho provato.
Ho sentito innumerevoli volte frasi di persone che mi dicevano di farmi conoscere meglio, ed è a queste persone che probabilmente è indirizzato questo post, o almeno più che ad altre persone. Il fatto di "dire" di volermi conoscere davvero non implica necessariamente il "volermi" conoscere. E se il primo mi è stato fatto presente più e più volte, il secondo non mi è sembrato di vederlo nemmeno lontanamente.
Quindi, ripeto, patetico? Forse sì, non lo metto in dubbio. Ma anche cinico, ultimamente. E dico cinico per non utilizzare appellativi che potrebbero essere troppo volgari. Ma in fondo a chi importa se li uso o meno? Sono rivolti a me in fondo!
Arrabbiato? Sì, lo sono. Perchè? Per essere stato piuttosto ingenuo, nel credere di importare seriamente a qualcuno.
Una cosa vi auguro: che non vi sentiate mai come mi sono sentito io fino all'anno scorso. Sì, ora è passato, grazie ad altre persone. Per fortuna esistono persone più che decenti a questo mondo.
Sapete, sono piuttosto arrabbiato, anche con quella forza suprema che molti chiamano "Karma": più fai azioni positive, più gli eventi sembrano sorriderti, sempre più positivamente. Ora, non sono certamente un benefattore. Ma credo che il Karma sia in un certo senso in debito con me. O il Karma o alcune persone. Purtroppo le persone sono spessissimo guidate dall'opportunismo. Quindi mi auguro che il Karma prima o poi si ricordi di me. Dovrebbe avere già il mio nome e il mio indirizzo, da qualche parte. Io lo aspetto. Non ho un granché da fare.
Ora: quanti di voi stanno pensando in questo momento "aveva detto che non voleva fare la figura della vittima, ma è esattamente quello che sta facendo". Di nuovo: forse. Probabilmente è nella mia natura. E se non lo è, deriva da come mi sento trattato dal Karma. Ognuno, in fondo, desidera lamentarsi di quanto gli vada tutto storto. Quelli che vogliono sembrare saggi direbbero "Devi guardare alle disgrazie degli altri! Vedrai che quelle non sono nulla a confronto!". Beh, fosse facile. Vorrei vedere chiunque nella situazione di vedersi il Karma contro.
Non so, sinceramente, se tutto ciò riguardi il libro. In quel caso sarei davvero noioso (grazie, Karma, per l'ennesima ingiustizia; sempre che non mi stai facendo apparire noioso in modo da poter essere di svantaggio agli altri, ma non mi sembra un ragionamento molto logico: in tal caso, ripensaci). Eppure il mio cervello mi dice che non è quello. Forse è solo la mia parte conscia che cerca di nascondere la verità subconscia, ovvero, cerca di nascondere il fatto che dipende tutto da quel maledettissimo libro. A volte penso che sarebbe stato meglio non averlo scritto. E moltissime volte sono tentato di selezionare il file è premere Shift+Canc e Invio. Cosa mi blocca dal farlo? Forse il fatto che lo considero la mia Essenza al 100%.
Forse dovrei davvero provare a seguire un consiglio che mi venne dato qualche domenica fa: cominciare ad essere (e scusatemi la parola, ma in fondo...) un vero bastardo. In fondo, sento che comincia a riuscirmi piuttosto bene. E forse è il solo modo di dimostrare a certe persone che non esisto solo per i loro comodi.
Almeno quando ho bisogno di sfogarmi davvero, esiste questo blog. Lo so, esistono anche persone su cui posso contare, ma almeno se lo scrivo sul blog, c'è la possibilità che lo sappia la maggior parte possibile di quelli che conosco. E per la prima volta nella mia vita, vi dico, e lo penso davvero: chi se ne frega delle conseguenze!
Di nuovo,
la mia Essenza al 100%.

Aggiornamento, 14/2/2009, 0.00
Quando si dice Karma...
Mi si è mezzo scassato il pc. Accedo solo da Modalità Provvisoria, il che non è decisamente un bene. Preferirei evitarlo, ovviamente. L'enormità di tale modalità mi rende instabile psicologicamente. Ma è l'unico modo che ho per utilizzare il pc. Sono pc-dipendente. Non sono l'unico al mondo. Chiunque lo sia può capire il mio comportamento.
Ora, se qualcuno per mia pura fortuna (hahaha) leggesse questo messaggio (hahaha) può chiedere (hahaha) al Karma (hahaha) se ha il mio indirizzo (hahaha), il mio numero di telefono (hahaha), o se sa che esisto (hahahaha)? Nel caso rispondesse no ad una o a tutte queste domande, potreste comunicare le mie credenziali? Grazie.
Mi sa che c'è stato un qualche errore alla registrazione. Deve aver fatto qualche typo (errore di digitazione) o qualcosa di simile.
Alla prossima. Ovvero, quando il pc sarà di nuovo funzionante al 100%... Il che potrebbe essere tra una settimana. Se poi dovesse essere irrimediabilmente irreparabile, potrebbero anche trascorrere secoli (a meno che Karma non si svegli... hahaha...)
Con molto affettato,
(Mangio per dimenticare)
Dr. Jekyll

domenica 8 febbraio 2009

Il Perché e l'Essenza al 100%.

È ormai trascorso un mese dall'ultimo post. Non so esattamente come mi sento. Felice? Forse. Triste? Anche. Scocciato? Molto. Stanco? Sempre. Stufo? Quanto mai. Desideroso di risposte? Ovviamente! Ma anche con la voglia di fare le domande giuste.
Dicevo: un mese dall'ultimo post. Di che parlava? Ah sì! Anzi... Cos'era? Ah già. Ho finito di scrivere. Sì, ma cosa? Dunque... Fatemi controllare... "208 pagine di qu...". Ah! Sì, già... Me ne ero dimenticato. Ho scritto un libro di recente. La vecchiaia (o meglio, i 20 anni) deve avremi portato una strana forma di Alzheimer.
Un evento tanto importante per me che è rimasto così, in sordina, inascoltato. Allora mi sono posto la più bella di tutte le domande che la nostra lingua ci permette di porre: "Perché?". Eh già. È questa la domanda migliore. Ne ho discusso poco tempo fa con una persona, con un amico. E siamo entrambi giunti ad una conclusione: "La domanda da porre è "Perché?". Infatti, i "Come?" sono richiesti alla scienza, i "Quando?" alla storia, i "Cosa?" ai curiosi."
Ed è vero, maledizione! Tutti si fermano al cosa! Nessuno riesce davvero a cogliere il motivo degli eventi!
Quando ci si trova davanti ad un problema, la gente che ti sta intorno in genere ti dice: "Dai, su. Tirati su! È un problema come gli altri! Si risolverà!". Il vero ostacolo a tutto ciò è che non si può risolvere il problema fermandosi al "Cosa". Sapete, quando si vanno a raccogliere i funghi, in genere si tagliano alla base, lasciando nel terreno le radici, in quanto il fungo da esse possa ricrescere. E così sono i problemi. Se li risolvi e basta, dopo un po' si riformano, ritornano, anche più problematici di prima. I problemi vanno risolti alla radice! E come si trova la radice? Scavando! E l'unica arma che ci viene data per scavare è questa bellissima domanda: "Perché?".
Detto questo, ricominciamo da capo. Perché è rimasto tutto inascoltato? Ah, potessi saperlo. So solo che tutti hanno detto "Beh, ora non ho esattamente tempo, ma più avanti lo farò". E ci sta bene. Non pretendo che tutti abbiano un po' di tempo da dedicarmi, no? In fondo COSA avrò fatto di speciale? Ho scritto un libricino, lì, insignificante.
Ecco l'errore. Nessuno, e ripeto nessuno, si è chiesto PERCHÉ ho hatto quello che ho fatto. E visto che nessuno continua a porsi quella domanda, ho pensato che sarebbe stato perfetto se fossi stato io a dare quella motivazione, in quanto se nessuno si è posto la giusta domanda, figuriamoci quanti possano essere riusciti a trovare la giusta risposta.
Immagino che molti ritengano che ho scritto per trovare qualcosa di cui "vantarmi", per trovare qualcosa che ero capace a fare. Non è esattamente sbagliato. Ma perché ho avuto questo desiderio? Perché avevo bisogno di attirare un po' l'attenzione su di me. Perché? Perché mi sentivo in una condizione tale per cui ero convinto che la gente parlasse con me solo perché avevano bisogno di me. Una volta terminata la mia funzione di "secchione di servizio", sarei stato dimenticato completamente. Questa era la mia paura.
In ogni caso, stava per cominciare il quinto anno di liceo. L'ultimo anno. Era ormai palese che quasi nessuno mi avesse mai conosciuto veramente. Colpa mia, lo ammetto. Non posso non ammettere di essere sempre stato dentro quel mio guscio a cui molti hanno fatto riferimento per anni. Ma, ancora una volta mi chiedo: Perché? Forse è nel mio carattere, non lo so. Questo è uno degli interrogativi che mi pongo tutt'ora, anche in questo preciso istante, senza tuttavia trovare una risposta.
Comunque in qualche modo dovevo, o meglio, volevo farmi conoscere. Ma un anno mi sembrava troppo poco. Sapevo che non ce l'avrei mai fatta. E non per il tempo, ma per il mio modo di essere: non sarei mai riuscito a tirare fuori di me la mia essenza al 100%, e in più in così poco tempo. Ma avevo il disperato bisogno di far conoscere questa mia essenza. E il 30 Settembre 2007 arrivò la soluzione a questo mio "problema". Un libro. In fondo, con un libro potevo raccontare allo stesso tempo una storia e me stesso, i miei stati d'animo, la mia vera essenza al 100%! Era perfetto.
Alcuni sanno che la trama, tranne per qualche modifica, è stata elaborata tutta in un giorno: l'idea del "mezzo" era probabilmente stata così potente da far scaturire dal mio cervello la scintilla fantasiosa necessaria per poter elaborare una storia, magari non la migliore che sarebbe mai stata creata, ma la storia più simile alla mia vera ed unica essenza.
Una delle poche cose che spero di essere riuscito a trasmettere è l'importanza che do all'amicizia. Credo non ci sia nulla di più forte. Molti, ovviamente, considerano l'amore ancora più forte dell'amicizia. Purtroppo non credo, nella mia vita, di aver mai conosciuto il vero amore per poter paragonare questo sentimento a quello dell'amicizia. In questo campo, parlo sicuramente da ignorante. Tuttavia dell'amicizia penso di saperne qualcosa. Ed è questo qualcosa che volevo trasmettere attraverso le parole del mio libro. Ma il mio dilemma ora è il seguente: sono davvero riuscito a trasmettere ciò che volevo? Non lo so. Perché non lo so? Perché purtroppo nessuno ha il tempo di leggere il libro che rappresenta la mia essenza al 100%.
La domanda successiva è: Perché nessuno ha tempo? Magari lo sapessi. Magari davvero il Tempo è tiranno. "Quando l'uomo non può scegliere, è il Tempo a farlo, al suo posto": ed è inutile che cerchiate chi possa aver detto una cosa simile. Non perché non lo troverete, ma non ha senso cercare qualcosa quando la risposta è davanti ai vostri occhi. E ci sono tante altre frasi, situazioni, miei pensieri che sono lì, all'interno del mio libro, all'interno della mia essenza, che desidererei davvero che leggeste. Non per farmi un favore, ma semplicemente per dimostrarmi che davvero volete conoscere la mia essenza al 100%.
E chi se ne frega del Tempo! La vita è breve e il Signore ce ne ha donata una sola. Se dobbiamo viverla pienamente, niente e nessuno ce lo deve impedire. Dobbiamo scegliere noi, sempre. Non il Tempo, anche se è lui ad avere la presunzione di controllarci.
Se poi la frase "non ho tempo" è stata detta solo per farmi tacere, o per illudermi, allora non importa: vuol dire semplicemente che chiunque l'abbia detta non vuole conoscermi come aveva detto o che pensa di conoscermi abbastanza bene da aver capito tutto questo prima di averlo letto.
Non mi aspetto che qualcuno legga il libro dopo aver letto questo lungo, e a tratti noioso, post, giusto per farmi contento. Perché non è questo il motivo per cui leggerlo. E se questo non l'avete capito, e ci tenete davvero a capirlo, beh, provate a rileggere tutto questo.
E ricordate: la domanda è "Perché?".
A presto.
La mia essenza al 100%.